PRESENTAZIONE
Le iscrizioni sacre della IX regio
Novembre 2007
[Oggetto e scopo]
[Testi esaminati]
[Struttura]
[Criteri di datazione]
L’uomo e le sue divinità: le iscrizioni sacre
«Cisalpine Gaul, as the Roman Empire itself, served as a crucible into wich all of the major cult influences of the time flowed. In the diversity of her religious picture, one can, however, see where the fusion stopped short of being complete and the various contributing strains are stile discernible. Geographically it can be seen, for instance, how several of the oriental and Greek cults failed to spread far beyond their Adriatic point of entry. Beneath the overlay of the more recent arrivals among the cults, one can see how the cultus of earlier populations was never completely obliterated, but survived into Christian times either with its old titles or those of its various Roman counterparts.»
Cecil Bennett Pascal, The Cults of Cisalpine Gaul, Bruxelles 1964, p. 203
Oggetto e scopo della raccolta
Questo tema raccoglie tutte le dediche cultuali e votive della IX regio messe in atto a titolo individuale o nella sfera privata (ne sono escluse, quindi, quelle di valenza pubblica, destinate a un altro capitolo tematico) e si suddivide in due sezioni, relative a 98 dediche pertinenti a 79 dedicanti.
La prima sezione si articola in cinque parti:
La seconda sezione non prevede partizioni e raccoglie tutte le testimonianze suddivise per città.
Mentre la lemmatizzazione riguardante le prime due parti non ha bisogno di commento, quella successiva (terza parte) è stata organizzata sulla base di:
- Formulari di consacrazione: precisamente donum/dono dare (dare il/in dono) e votum solvere libens laetus merito (sciogliere il voto, volentieri e lieto secondo il merito), che è in assoluto il piú diffuso e al quale è riconducibile la derivazione di varianti abbreviate
- Verbi di dedica: relativamente alle forme verbali che si trovano impiegate da sole in alternativa ai formulari
- Formule miste: quelle composte in ibrido dai formulari di consacrazione unitamente ad alcuni verbi di dedica
Le informazioni relative al dedicante (quarta parte) sono state raccolte nei seguenti lemmi e sottolemmi:
- Titolare: singolo individuo, singolo individuo con altri, singolo individuo a nome proprio o di altri, singolo individuo a beneficio proprio o di altri, coppia, coppia con altri, gruppo, gruppo con altri, collettività, e titolare non menzionato
- Stato sociale: classi superiori, élite municipale, classe inferiore
- Occupazione: cultuale, municipale, militare, arti e mestieri
- Motivazione
- Finalità: funeraria, onoraria, cultuale
- Beneficio (indicato genericamente, in presenza dell’espressione pro se et suis e di altre analoghe)
Le informazioni pertinenti al monumento (quinta parte), a loro volta, sono raccolte nei seguenti lemmi:
- Offerta (indicata genericamente in presenza degli attributi sostantivati donum e sacrum)
- Spesa
- Messa in opera
I dati percentuali ottenuti vengono illustrati con una serie di grafici a torta.
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Testi esaminati
Si è considerata la totalità delle iscrizioni del territorio della IX regio, attestate nei seguenti siti, in ordine alfabetico:
- Alba Pompeia, Albingaunum, Albintimilium, Aquae Statiellae, Augusta Bagiennorum
- Carreum Potentia
- Dertona
- Forum Fulvi, Valentia, Forum Germa(---), Forum Iuli Iriensium
- Genua
- Hasta
- Industria
- Libarna
- Pedona, Pollentia
- Vallis Tanari Superior, Vardacate
La schedatura ha riguardato:
- il quinto volume del CIL dal n. 7361 fino al n. 7864 e i relativi additamenta dal n. 8955 al n. 8962
- i Supplementa Italica del Pais e la nuova serie degli stessi Supplementa fino al fascicolo 22 del 2004 (abbreviati entrambi come Suppl. Ital. prima della data di pubblicazione)
- l’Année Epigraphique (AE) fino al 2003 compreso
- il nono volume delle Inscriptiones Italiae (Inscr. It.)
- le principali riviste e i periodici di carattere scientifico di interesse regionale, contenenti testi poi non confluiti nell’AE
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Struttura
Le attestazioni sono ripartite in base al loro contenuto, come indicato nel sommario, che contiene anche il consuntivo numerico delle occorrenze.
Ogni testo è articolato in una scheda che fornisce, in sequenza, queste informazioni:
- Numero progressivo
- Bibliografa essenziale
Si considera l’editio princeps a iniziare dal CIL, eventualmente conguagliata con le ILS; seguono, in ordine cronologico, tutte le fondamentali
(ri)edizioni nei repertori periodici di aggiornamento (vecchia e nuova serie dei Supplementa Italica) e le eventuali monografie (in primo luogo le Inscriptiones Italiae e le altre raccolte municipali minori), indipendentemente dalla loro ripresa nell’Année Epigraphique, sempre comunque menzionata per i contributi singoli e limitatamente a essa; la bibliografia che non vi è ancora confluita o non vi è mai apparsa figura abbreviata col cognome dell’autore e l’anno della pubblicazione
- Provenienza
Tra parentesi si trova la comunità di provenienza dell’iscrizione, secondo la denominazione ufficiale delle città e delle aree della IX regio, come si può vedere anche dalla carta del territorio
- Datazione
Si riporta sempre una datazione, sia quando è indicata dall’editore del testo, sia nel caso contrario, in cui viene approssimativamente proposta utilizzando anche i criteri di datazione indicati sotto: essa è sempre da intendere dopo Cristo
- Testo
Compare sempre nella sua trascrizione integrale, mediante i segni diacritici normalmente in uso, previe alcune semplificazioni imposte dal mezzo elettronico.
Il testo corrisponde a quello citato o completato e ribadito (in tal caso con l’indicazione cfr.) nel rimando bibliografico piú recente. Non si è intervenuti sulle letture, se non in presenza di palesi refusi o di incongruenze facilmente verificabili a vista
Le schede sono elencate per ordine alfabetico di teonimo con precedenza a Iuppiter e, all’interno di ciascun elenco, sono ripartite per ordine alfabetico di località o di contesto areale, con precedenza alle iscrizioni edite nel CIL sugli altri repertori o contributi, anch’essi ordinati alfabeticamente.
I nomi delle divinità sono seguiti dal rinvio agli altri teonimi qualora in una stessa epigrafe ne sia menzionato piú di uno: in questi casi, pertanto, il testo è citato tante volte quante sono le possibili opzioni, così come le iscrizioni che prospettino letture alternative o differenti interpretazioni del teonimo.
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Criteri di datazione
Quando la datazione non è esplicitamente indicata, si fa riferimento agli elementi di datazione relativa che seguono, a parziale integrazione dell’elenco proposto da Silvia Mollo in: La mobilità sociale a Brescia romana, Milano 2000, pp. 28-30:
- omissione del praenomen: nelle iscrizioni dei liberti e dei ceti inferiori inizia nel II secolo e tende a sparire nel III
- alternanza di praenomina diversi nella stessa famiglia: è indicativa di un’epoca alta, al massimo fino alla metā del I secolo
- abbreviazione del nomen: il fenomeno si registra nel II secolo e tende ad aumentare nei secoli successivi
- omissione dell’indicazione della tribù e dello status: nelle persone appartenenti a uno strato sociale umile, che non abbiano ricoperto cariche, questo fenomeno inizia in età flavia e diventa comune dopo il II secolo
- assenza del cognomen: in un ingenuo non si protrae oltre la metà del I secolo
- presenza di più di un cognomen: nei ceti inferiori diventa comune dal II secolo
- cognomina con la terminazione in -ianus: dalla fine del I secolo
- uso del signum: si data a partire dalla seconda metà del II secolo
- lettere compendiate: compaiono raramente prima del II secolo
- i e T longae: indicano un’epoca alta, fino alla prima metà del I secolo
- uso di K al posto di C: è molto raro nel I secolo, in Italia settentrionale sembra comparire a metà del II secolo
- presenza di hederae distinguentes: dalla metà del II secolo
- presenza di apici: è attestata dal II secolo a. C. al II secolo, ma va scomparendo dopo il I secolo
La raccolta dei dati è aggiornata all’anno 2006.
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© 2007 Valentina Manighetti-Isabella Liguori.
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